In che modo le studentesse vivono gli ambienti educativi

L’istruzione femminile è un tema da sempre molto discusso, un diritto oggi raggiunto con grande fatica e soddisfazione. è un tema cardine dell’uguaglianza e della parità di genere, che ha una storia lunga e differente a seconda del contesto. In Europa le prime forme di istruzione femminile risalgono all’antica Roma, ma l’educazione era riservata solamente ai ceti sociali più abbienti. In seguito, all’inizio della storia moderna, essa comincia a diventare un argomento comune e fortemente discusso, fino a diventare una questione in larga scala in tutto il mondo. Tralasciando la storia istituzionale relativa al tema in questione, è interessante notare come sono le cambiate le studentesse di oggi rispetto al passato e in che modo vivono gli ambienti educativi. 

Un cambiamento interno ed esterno

Le studentesse di oggi sono l’evoluzione e il successo di vecchie battaglie, che altre studentesse hanno affrontato per loro. Il cambiamento nell’ambito dell’istruzione è visibile sul piano istituzionale, ma non è l’unico. Nelle scuole e nelle università il ruolo delle donne e il loro modo di affrontare lo studio e, più in generale, gli ambienti educativi è chiaramente cambiato. Come ogni trasformazione, anche il ruolo delle studentesse è profondamente influenzato dal contesto e si è evoluto insieme alla società. Esse sono profondamente diverse dalle ragazze dello scorso secolo, nelle grandi e nelle piccole cose. Cominciando dall’estetica, le rivoluzioni nell’universo femminile hanno modificato lo stile e il look con cui ci si dirige tra i banchi. In passato, dall’alto della cattedra, si vedevano volti puliti senza un filo di trucco, che avrebbe potuto causare disapprovazione e dibattiti. T-shirt, pantaloni a zampa, walkman e cartellina e si andava dritte a scuola, dove si poteva scambiare qualche parola con le amiche solamente durante l’intervallo. Oggi, invece, il corridoio della scuola e le piazze universitarie sembrano grandi palcoscenici, dove esibirsi con un look impeccabile. Le ragazze sono sempre più attente al loro aspetto e non rinunciano ad alzarsi un’ora prima la mattina per truccarsi e scegliere l’outfit perfetto. Questo cambiamento non deve essere inteso in un’ottica negativa: curare il proprio aspetto non significa tralasciare le cose più importanti. Oggi la scuola e l’università sono luoghi di studio e divertimento, in cui si alternano momenti di lavoro e relazioni sociali.  Per la maggior parte dei giovani, sono gli ambienti principali dove conoscersi e stringere amicizie, dunque, è normale volersi presentare in un modo del tutto personale. Spesso questa trasformazione si definisce addirittura regressione della figura femminile, ma in un contesto evoluto come quello odierno, è un termine sicuramente inappropriato.


C’è chi preferirebbe tornare alle divise scolastiche per diversi motivi e chi reputa fuori luogo lo stile delle studentesse odierne, con volti eccessivamente truccati e abbigliamento scandaloso. Di fronte a questo, allora, sorge una domanda: che differenza c’è tra una piazza e un’aula? Perché si deve mostrare la propria personalità solamente in determinati contesti? Certo non bisogna dimenticare le finalità di ogni luogo: a scuola si va per studiare, ma nessuno stabilisce come bisogna farlo. Con i capelli raccolti o troppo lunghi, con un trucco eccessivo o un jeans strappato, le potenzialità delle studentesse certo non dipendono dal loro look.
Non bisogna confondere la personalità con l’esagerazione, anche perché il limite di quest’ultima è difficilmente demarcabile. Questo per dire che le studentesse di oggi non valgono meno di quelle di ieri e neanche di più di quelle di domani. Il cambiamento interno ed esterno ad esse, spesso criticato dall’opinione pubblica, è una conseguenza dell’evoluzione della società moderna. Una donna con una minigonna e una donna con pantaloni a zampa possono raggiungere uno stesso obiettivo, facendolo però con stili differenti! 

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