“Prima ho subìto bullismo per il mio peso. Ora c’è chi mi insulta perché l’ho perso. La mia paura è che la maleducazione dei social arrivi nella vita vera”.
E’ una dichiarazione questa della cantante Noemi che, dopo essersi presentata al Festival di San Remo totalmente “spogliata” di tutti quei kg che negli ultimi anni l’avevano accompagnata, racconta in un’intervista ai microfoni de “Le Iene” come questa sua trasformazione sia stata oggetto di critiche, talvolta pesanti, sui social.
Le umiliazioni, gli insulti, la derisione verso chi non rispetta propriamente i canoni fisici imposti dalla società possono essere sintetizzati nella formula Body Shaming.
Cos’è il body shaming?
Letteralmente “vergogna del corpo”, il body shaming si tratta di giudicare le forme del corpo delle persone, criticandole, in particolare attraverso il web e i social network.
Ma quanti tatuaggi ha? Le si vede la cellulite, Non dovrebbe pubblicare foto in costume, sono solo alcuni dei giudizi più comuni.
Non è solo una questione di critiche ma anche un semplice ‘Ti devo dimagrita’ può talvolta risultare negativo, magari quella trasformazione può essere avvenuta dopo una semplice voglia di cambiamento o perché vi è dietro un problema legato ad un periodo difficile.
Questo fenomeno non è altro che l’esempio emblematico della violenza verbale che può ledere psicologicamente la vittima. Se poi aggiungiamo che tutto questo è amplificato sul web, sotto gli occhi di tutti, le conseguenze possono essere molto pericolose.
Come combattere questo fenomeno?
Innanzitutto, bisogna convincersi che quelle imperfezioni non sono necessariamente negative, ma che anzi possono diventare i nostri punti di forza, delle caratteristiche che ci contraddistinguono dalla massa.
Molti sono i vip che cercano di combattere questo bullismo mediatico, tra le tante ricordiamo il monologo di Vanessa Incontrada- durante uno spettacolo televisivo andato in onda sulla Rai – sempre a seguito delle opinioni della gente dopo aver messo quei “kg di troppo”: “La perfezione non esiste. Magari lo avessero detto prima a me”.
O ancora, Aurora Ramazzotti che si è mostrata su Instagram in una foto senza filtri, che non nascondo le imperfezioni del suo viso: “Per postare una foto così come l’hai scattata, ormai ci vuole coraggio. Non mi piace fingere di essere qualcuna che non sono”.
Postare una foto senza eccessive modifiche non dovrebbe essere un atto di coraggio, non dovrebbe suscitare scalpore. Se iniziassimo tutti ad utilizzare il web in questo modo, non parleremmo di Body Shaming come un fenomeno ancora da combattere.