Il Festival di Sanremo è uno dei più importanti eventi musicali in Italia, che si svolge ogni anno nella città ligure di Sanremo dal 1951 ed ha una rilevanza non solo nella cultura italiana, ma anche al di fuori dei confini nazionali.
Oltre ad essere una celebrazione della musica italiana, il Festival è anche un’occasione per, gli attori e gli artisti del mondo dell’intrattenimento di calcare il palco per eccellenza ed usarlo per far sentire la propria voce.
Le donne del festival 2023
Uno dei momenti più attesi del Festival di Sanremo è senza dubbio quello dei monologhi delle co conduttrici, donne forti che provengono da diversi background e che portano all’Ariston la propria esperienza di vita, quello in cui credono e per cui si battono ogni giorno.
Questi monologhi, introdotti per la prima volta nel 1999, sono diventati una tradizione nella storia del Festival e rappresentano un momento di riflessione e denuncia sulle problematiche sociali e di genere.
Molti sono diventati famosi per la loro forza, la loro emotività e la loro capacità di sensibilizzare il pubblico e quest’anno il loro riverbero non ha fatto eccezione.
Le 4 donne del festival 2023, che hanno condotto la kermesse insieme ad Amadeus e Gianni Morandi, sono state Chiara Ferragni, Francesca Fagnani, Paola Egonu e Chiara Francini, rispettivamente una delle più famose influencer italiane al mondo, una conduttrice e giornalista, una sportiva e una comica, che hanno trattato argomenti tra loro molto diversi che però si possono tutti ritrovare nelle mille sfumature di cui le donne sono composte
Chiara Ferragni e la lettera alla se stessa bambina
Chiara Ferragni ha emozionato il pubblico del Festival di Sanremo con il suo monologo, che ha preso la forma di una lettera indirizzata alla bambina che è stata e che ancora vive in lei. Attraverso parole profonde e potenti, la celebre influencer ha affrontato il tema della disuguaglianza di genere e delle difficoltà che le donne devono affrontare nella società moderna.
Nel suo monologo, Chiara Ferragni ha spiegato che le donne devono affrontare molte battaglie e che spesso sono costrette a lavorare il doppio degli uomini per raggiungere gli stessi obiettivi. Inoltre, ha evidenziato come le donne siano giudicate in base all’abbigliamento e alla loro sessualità, incoraggiando le donne a combattere il sessismo e a rivendicare il loro diritto di essere sé stesse.
Attraverso la sua lettera, Ferragni ha rivissuto alcuni momenti difficili della sua vita in cui non si è sentita abbastanza. Ha condiviso con il pubblico il desiderio di abbracciare la bambina che era e dirle che era abbastanza, bella e intelligente, incoraggiando le donne ad amare se stesse e a non arrendersi mai alle difficoltà.
Francesca Fagnani e i ragazzi in carcere
Leggermente fuori dal coro rispetto alle altre donne del festival’23 , la conduttrice di Belve parla non di se stessa ma degli altre concentrando il suo intervento sui ragazzi e sulle persone in carcere.
Con parole potenti ha messo in luce il problema della dispersione scolastica e dell’abbandono della scuola in alcune aree del paese, in cui i giovani si trovano spesso ad affrontare situazioni di criminalità e violenza. Ha sottolineato come la mancanza di educazione e istruzione sia un fattore determinante nel perpetuare la disuguaglianza e la povertà, e ha lanciato un appello affinché lo Stato intervenga per garantire a tutti i giovani le stesse opportunità di apprendimento e di crescita.
La giornalista ha evidenziato come l’educazione e l’istruzione siano valori fondamentali su cui si fonda la democrazia e l’uguaglianza della nostra Repubblica. Ha sottolineato la necessità di combattere la dispersione scolastica ed educativa nelle aree più fragili del paese, e di garantire a tutti i giovani la possibilità di costruire un futuro migliore per sé stessi e per la società nel suo complesso.
Paola Egonu e la discriminazione razziale
Il testo descrive come la protagonista, Paola Egonu, da bambina fosse ossessionata dal fare domande del tipo “perché?” su molte cose della sua vita. Crescendo, queste domande si sono evolute in questioni più profonde su se stessa, come il sentirsi diversa dagli altri e il punirsi per questo. Tuttavia, con il tempo, ha imparato ad abbracciare la sua unicità e ad accettare che la sua diversità è parte di ciò che la rende chi è.
Inoltre, Paola Egonu ricorda come Vasco Rossi nel 1983 arrivò penultimo nella classifica di Sanremo, ma nonostante ciò non fu un perdente, poiché riuscì comunque ad avere successo. Questo messaggio è importante perché ricorda che non importa quanto si sia classificati o come si sia giudicati dagli altri, ciò che conta è il proprio viaggio e la propria diversità.