“My body, my choice” in italiano “ il mio corpo, la mia scelta”. Sono queste le grida che da alcuni giorni riecheggiano in tutto il continente statunitense da parte delle migliaia di persone che si sono riversate in strada per dimostrare, pacificamente, il proprio dissenso nei confronti di una decisione che ha scatenato una forte reazione da parte di tutto il mondo. A partire da venerdì, infatti, con l’improvviso ribaltamento della storica sentenza “Roe v. Wade” dopo più di 50 anni le donne degli USA perdono un diritto fondamentale: quello dell’aborto
La corte suprema ribalta la legge sull’aborto “Roe v. Wade”
In vigore dal 1973, la sentenza “Roe v. Wade” era entrata di diritto nella storia come la legge che aveva ufficialmente legalizzato l’aborto negli Stati Uniti. Nelle ultime ore invece la Corte Suprema ha abrogato la natura di diritto federale destinando la decisione ultima ai singoli stati. Quelli più conservatori e di stampo repubblicano, hanno subito iniziato a rilasciare le linee guida per le nuove leggi proibitive.
Si presume che saranno 13 gli stati che nei prossimi 30 giorni modificheranno le loro leggi emettendone di nuove con lo scopo mirato di vietare l’aborto limitandolo soltanto ad alcuni casi limite, collegati a casi di stupro,incesto o motivazioni che mettono a repentaglio la vita della mandre
Gli altri stati,invece, si stanno preparando all’arrivo senza precedenti di milioni di donne che viaggeranno per esercitare il proprio diritto di scelta
Le reazioni negli USA e nel mondo
Ovviamente la notizia che ha fatto il giro del mondo in pochissime ore ha dato vita a fortissime reazioni di dissenso provenienti da ogni angolo del globo.
Proteste, cortei e raduni e manifestazioni si stanno svolgendo in ogni angolo degli Stati Uniti e sono tantissime le figure pubbliche provenienti dai più disparati background, da quello artistico a quello politico passando per quello musicale e sportivo, che hanno espresso la loro contrarietà alla situazione schierandosi e assumendo una posizione, utilizzando la propria voce ed influenza per cercare di dare una scossa alla situazione e far sentire i milioni di donne a cui è stato negato un diritto inviolabile, meno sole.
Il dissenso dai social
Non soltanto figure importanti, ma tantissime donne e uomini di ogni estrazione sociale hanno invaso i social con offerte di aiuto e di ospitalità nei confronti di tutte coloro che hanno necessità di interrompere una gravidanza e vogliono farlo in totale sicurezza
Allo stesso modo sono innumerevoli le aziende, come Nike, Disney, Apple,Tesla, Yelp che hanno deciso di stanziare dei fondi per garantire alle proprie dipendenti che si trovano in uno dei 13 stati soggetti alle nuove leggi, l’accesso alle cure di cui hanno bisogno.