Sin dai suoi albori la moda è sempre stata un elemento di identità, strumento utile per esprimere la propria appartenenza a un gruppo.
Dalle paillettes alle piume, dai jeans a zampa alle minigonne, dagli abiti a tubino ai crop top, insomma la moda femminile ne ha per ogni occasione; se ci aggiungiamo anche gli accessori, le possibilità di cambiare sono infinite, basta dare libero sfogo alla fantasia.
Come diceva Alexander McQueen: “Tutto ruota attorno allo stile personale di ciascuno”.
Un pò di storia
Dalla fine degli anni ‘50 agli inizi degli anni ’60, superata la Guerra la popolazione iniziò ad assaporare il benessere, e quale miglior modo di spendere il denaro se non quello di seguire le tendenze?
I bar, muniti ormai già da tempo di juke-box, allargarono le proprie sale per permettere ai ragazzi di ballare. Le donne passarono dal vestire lunghi gonnelloni a ruota e ballerine alle minigonne e ai tacchi alti.
La moda sartoriale venne messa da parte privilegiando la produzione in serie, perché più veloce ed economica.
Come il grande pubblico, anche i fashion designer si videro costretti ad adattarsi alle richieste della società.
La donna iniziò ad avere l’esigenza di sentirsi attraente e comoda anche tra le mura domestiche, tant’è che la Sigma -di Libero Grassi- creò una linea di pigiami per signora sfidando le convenzioni che caratterizzavano l’indumento come maschile.
Le vestaglie vennero abbandonate per prediligere questo nuovo capo di abbigliamento che permetteva alla giovane donna di non perdere il fascino della femminilità.
Con l’arrivo dei jeans, i pantaloni non furono più un capo prettamente maschile. Vita alta, cintura che risaltava le forme, e gamba a zampa: la comodità era assicurata!
L’esplosione dello streetwear ha cambiato totalmente il modo di vestire: tute da passeggio, jeans con strappi in abbinamento con t-shirt, il tutto completato da un paio di sneakers.
La moda come identità sociale
Da sempre quindi, la moda è una delle maggiori espressioni del nostro essere, racconta chi siamo.
Oggi questo fenomeno è stato ancor di più amplificato con il fenomeno delle influencer: da Chiara Ferragni a Giulia de Lelliss, le ragazze amano comprare ciò che vedono indossato dalle loro icone di stile, in particolare sui social. I brand di moda hanno quindi cavalcato questa tendenza attuando tecniche di influencer marketing.
“Quello che indossi è il tuo modo di presentarti al mondo. La moda è un linguaggio istantaneo” – Miuccia Prada