Sono anni, ormai, che si sente parlare sempre più spesso della coppetta mestruale, considerata un’ottima alternativa ecologica ed economica ai classici assorbenti.
In cosa consiste la coppetta mestruale?
Come fa intendere il nome, è una coppa fatta di silicone che, piegata su se stessa con un metodo specifico e inserita nella vagina, permette di raccogliere il sangue mestruale assorbendone una quantità maggiore rispetto ad un assorbente che sia esso interno o esterno.
Grazie al materiale flessibile, si adatta facilmente alle pareti vaginali permettendo di muoverci liberamente, dimenticando a tratti di essere in “quei giorni del mese”.
Quali sono i pro e i contro del suo utilizzo?
I contro, bisogna dirlo, sono veramente pochi, tra i più rilevanti ci può essere la difficoltà iniziale nello scegliere la coppetta giusta adatta a sè. Sono tante infatti le donne “costrette” ad acquistare più volte coppette diverse per arrivare a trovare quella giusta, quella con la quale sentirsi a proprio agio e che meglio si adatti alla propria fisionomia.
Di pro ce ne sono veramente tanti: la possibilità di sentirsi più libere nei movimenti, l’assenza di irritazioni che, solitamente provocate dagli assorbenti, e come ultimo, ma non meno rilevante, il fattore economico: la stessa coppetta la si può usare fino a dieci anni dall’acquisto, ciò comporterebbe un risparmio economico non indifferente, essendo oggi non solo ancora a pagamento ma anche ad un prezzo alto gli assorbenti.
Perché se parla poco di coppette?
Una conseguenza di quanto detto consiste nel rifiuto di molte aziende di fare una forte pubblicità per il suo acquisto perché comporterebbe, ovviamente, un calo di introiti.
Nonostante sia nata negli anni 30, ad oggi se ne sente parlare ancora limitatamente perché acquistare una coppa significherebbe dire conoscere bene il proprio corpo, argomento considerato ancora tabù da alcune società.
Tuttavia, c’è chi la utilizza da anni e non se ne pente minimamente, c’è chi si pente addirittura di non averla provata prima. Niente più irritazioni, paura di perdite e risparmio assicurato.