Ci si tatua per piacere, per distinguersi o semplicemente per raccontare qualcosa. Insomma ogni tatuaggio ha un proprio significato.
Lali Juàrez e la sua ustione
Utilizzare i tatuaggi come cura è quello che ha fatto Lali Juàrez dopo che il suo corpo è uscito danneggiato da un incidente casalingo, le cui fiamme hanno rischiato di farle perdere la vita.
La storia risale al 2011, quando una mattina Lali, sola in casa, decide di prepararsi un tè con indosso la sua vestaglia in nylon. Accende la stufa e nel giro di poco, senza rendersene conto, la vestaglia e il suo corpo vengono investiti dalle fiamme.
I medici le diagnosticano un’ustione di terzo grado sul 30% del corpo. Viene messa in coma farmacologico per una settimana per evitare che soffrisse ulteriormente il dolore. Da lì tutta una trafila di terapie e operazioni (circa 33) per cercare di rimuovere la pelle ustionata e trapiantarle quella sana.
Nonostante le operazioni diano progressivamente buoni risultati, Lali non si sentirà più a suo agio col proprio corpo, tanto da decidere di non andare a scuola, chiudersi in casa e iniziare a vestire solo con abiti accollati affinché non si vedessero le cicatrici.
Dalle fiamme alla rinascita
Oltre alle varie operazioni per la pelle, Lali si sottopone anche all’intervento per il riempimento del seno, ma accettarsi sarà comunque difficile.
Fino a quando un giorno, scorrendo la home di Instagram insieme alla mamma e ad un’amica, scopre Candelaria Tinelli, un’influencer argentina tutta ricoperta di tatuaggi, anche quelle parti del corpo che a Lali sono ustionate. Scopre #MandingaTattoo un progetto che utilizza proprio i tatuaggi in modo curativo, per coprire le cicatrici dovute ad incidenti o operazioni.
A 28 anni Lali è riuscita a ricoprire petto, collo e parte delle braccia. È così ritornata a vivere, ha imparato ad accettarsi, ha continuato gli studi e si è laureata in Criminologia.
Un esempio per il web
Oggi il suo profilo Instagram conta circa 156mila followers, Lali condivide le sue foto (anche di com’era prima di tatuarsi), cercando di incoraggiare chi ha subìto incidenti simili, a non chiudersi in casa, a non vergognarsi del proprio corpo e cercare di reagire anche se con piccoli aiuti come i tatuaggi.