Oggi sono ancora molte le disparità di genere nel lavoro che le donne devono affrontare per raggiungere la carriera desiderata. Il lavoro, oltre ad essere una necessità in egual modo per tutti, deve essere una passione, nonché, un sogno realizzabile attraverso le proprie capacità. Oggi non è così per tutti, o meglio dire, per tutte! Sono ancora evidenti gli stereotipi di genere presenti in ambito professionale, ma le donne non si arrendono e continuano la loro lotta per vedere realizzati i loro obiettivi.
Carriera professionale: è davvero questione di merito?
Gli stereotipi di genere ci dicono che le donne rappresentano i ruoli tradizionali di mogli, madri, e figlie e questo ha inevitabilmente conseguenze in ogni ambito della società.
Sulla base di un passato colmo di convinzioni e restrizioni non del tutto scomparse, ancora oggi sono molte le disparità di genere nel lavoro . Le valutazioni e le scelte effettuate in ambito professionale non sono ancora obiettive: gli uomini sono più pratici e inclini al successo, mentre le donne non riuscirebbero a mettere da parte il loro animo gentile per fare spazio agli affari.
Tutto questo non vi sembra ridicolo? È assurdo come, ancora oggi, non si riesca a valutare la carriera professionale sulla base di requisiti di merito e capacità e non a priori, facendo riferimento a caratteristiche superflue. Una donna manager di successo, oltre ad essere un’eccezione a causa della mentalità vigente, è considerata egocentrica, fredda, arrivista. Mentre un uomo manager di successo ha semplicemente tutte le carte in regola per meritare quel traguardo. In questa direzione, allora, sorge spontanea una domanda: “il lavoro oggi nobilita (solo) l’uomo?”
Meritocrazia e carriera: i successi delle donne aldilà della disparità di genere
La meritocrazia ci insegna a valorizzare gli individui sulla base del merito e delle loro capacità, dove, per individui si intende ciascun elemento della collettività, donne comprese!
Ma qual è il merito delle donne che molti non vogliono vedere? E perché, di fronte a molte evidenze, ci sono ancora disparità di genere nel lavoro ? Facendo alcuni nomi, sarà difficile e addirittura impossibile, continuare a chiudere gli occhi.
Kamala Harris, attuale vicepresidente degli Stati Uniti d’America, nonché, persona dell’anno prescelta dal settimanale “Time” nel dicembre 2020. Angela Merkel, cancelliera federale della Germania. Christine Lagarde, attuale presidente della Banca Centrale Europea. Emma Marcegaglia, imprenditrice italiana e presidente dell’Eni fino al 2020.
La lista è ancora molto lunga, d’altronde come le dimostrazioni che le donne continuano a mettere in campo nel mondo professionale. La carriera non è una questione di genere, ma di abilità e competenze. Le donne possono apprendere dall’uomo tante cose quante possono insegnargli. I motivi per cui la presenza femminile è necessaria in particolar modo ai vertici lavorativi sono tanti.
I dati, ma soprattutto la quotidianità, ci dimostrano che le donne, tra le tante potenzialità, sono brave a fare più cose contemporaneamente; sono grandi ascoltatrici e questa è la chiave per un’ottima collaborazione; gestiscono bene le situazioni di crisi, riuscendo sempre a trovare un equilibrio; hanno un’elevata intelligenza emotiva, che non è fragilità, ma capacità di relazione ed infine esse sono molto ambiziose, non cambiano i loro sogni, ma scendono in campo per realizzarli! Non è questa la chiave del successo che dovrebbe portare alla fine le disparità nel mondo del lavoro?