Sono solo 7 su 100 le vie intitolate alle donne in Italia. Per questo molte associazioni stanno combattendo per cambiare le cose: le “donne non sono invisibili”.
Quante volte durante le nostre passeggiate pomeridiane ci imbattiamo in nomi propri assegnati a strade, vie e piazze. Questi nomi, però, sono quasi tutti maschili. Dite che i nomi degli uomini sono più adatti? No, semplicemente viviamo in una società in cui sono ancora tanti gli esempi palesi di gap di genere.
Italia: le vie intitolate alle donne perché sono così poche
In Italia sono molto rari i nomi femminili a cui è stata dedicata una piazza, una strada, una via… La toponomastica femminile sembra non esistere, o esiste in minima parte. Essa nasconde una realtà profonda che ci fa comprendere quanto il nostro paese sia rimasto ancora fermo su alcune lacune del passato. Sembra quasi che non ci siano donne nella storia a cui vale la pena dedicare qualcosa, eppure sappiamo bene che non è così. Non si vogliono sostituire i nomi maschili già presenti, ma si può cominciare a dare maggiore spazio a tutte quelle donne che hanno dato il loro contributo al mondo e che oggi meritano di avere il loro nome in cima ad un cartello. Ci sono tanti spazi verdi, percorsi e rotonde prive di denominazione: si può cominciare proprio da lì per far crescere il numero delle vie intitolate alle donne.
Progetti di toponomastica femminile: risarcire la cultura
Sono molti i progetti e le iniziative che vogliono risarcire la cultura femminile, superando le evidenze di un gap di genere ancora in corso. L’associazione “Toponomastica femminile” si muove in questa direzione, battendosi per quella parità non ancora raggiunta. Ogni anno i membri dell’associazione chiedono ai comuni un aggiornamento dello stradario e anche se in minima parte, la percentuale delle vie intitolate alle donne è salita. Dal 2012 ad oggi essa è salita dell’1% , un numero basso ma pur sempre un traguardo.
La battaglia è ancora lunga, ma le basi per vincerla sono forti. I nomi femminili della storia italiana sono tanti e in futuro saranno ancora di più, perciò non sarà ammissibile commettere lo stesso errore. Finora le donne sono state dimenticate, i loro nomi non sono stati sempre riconosciuti, ma le cose stanno cambiando. L’8 marzo 2021 si è concretizzata questa lotta, chiedendo a Sindache e Sindaci di tutta Italia di impegnarsi ad intitolare le prossime vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili etc…a figure femminili, locali, nazionali e internazionali, al fine di ridurre l’attuale divario nella memoria collettiva. Inoltre, è necessario un regolamento toponomastico che possa garantire parità nella scelta dei nomi a cui dare pubblico merito.
Le vie intitolate alle donne sono ancora poche, ma i nomi femminili a cui dare merito sono sempre di più.
Elvira Festa